“Non i fatti turbano gli uomini, ma i giudizi sui fatti”
(Epitteto di Ierapoli, Encheiridion, V)
La Terapia Cognitiva nasce negli anni ’60 con A. Beck e A. Ellis. Questi due autori, in contrasto con le teorie psicoanalitiche, spostarono la loro attenzione su ciò che i pazienti sapevano di se stessi, del mondo e degli altri. Queste rappresentazioni mentali (non necessariamente consapevoli), sono da questi autori chiamate in causa per spiegare la condotta umana normale e patologica. Ed è proprio su queste rappresentazioni che si focalizza la terapia; si sostiene, infatti, che gli stati d’ansia e gli stati depressivi, ma anche il benessere psicologico, sono causati e mantenuti proprio da particolari tipi di rappresentazioni.
Tale approccio postula una complessa relazione tra emozioni, pensieri e comportamenti evidenziando come i problemi emotivi siano in gran parte il prodotto di credenze disfunzionali che si mantengono nel tempo, con conseguente sofferenza per i pazienti.
La Psicoterapia Cognitiva si propone, quindi, di aiutare i pazienti ad individuare i pensieri ricorrenti e gli schemi disfunzionali di ragionamento e d'interpretazione della realtà. Allo stesso tempo, grazie alle numerose tecniche comportamentali esistenti, è possibile aiutare il paziente a gestire la sintomatologia e a decondizionare i propri comportamenti automatici (come ad esempio nell’ansia). Si parla in questo caso di Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale.
La Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, attualmente, è considerata nel mondo uno dei modelli più efficaci per il trattamento dei disturbi psicopatologici e presenta alcune caratteristiche fondamentali:
- è validata scientificamente: l'efficacia del metodo cognitivo-comportamentale è stata provata attraverso studi controllati (Lyddon, Jones, 2003);
- è di efficacia superiore o almeno uguale agli psicofarmaci nel trattamento della depressione e dei disturbi d'ansia, ma assai più utile nel prevenire le ricadute;
- è di durata inferiore a quella della maggior parte di psicoterapie di altri orientamenti.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’American Psychiatric Association (APA) hanno riconosciuto la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale come Terapia consolidata, cioè particolarmente efficace, per la maggior parte dei disturbi emozionali e comportamentali.
Bibliografia
Lyddon, W. J. & Jones J. V. (2003) L'approccio evidence-based in psicoterapia. Protocolli di trattamento sperimentalmente validati, McGraw Hill
Acquilar F., Del Castello E., Esposito R. (2005) Psicoterapia dell'anoressia e della bulimia. Una regìa cognitiva e attaccamentale per il trattamento dei disturbi alimentari resistenti al cambiamento, Franco Angeli
Link esterni
http://www.who.int/en/
http://www.psych.org/